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Il materiale è tratto dal Webinar "IL RUOLO DELLA STABILIZZAZIONE PSICOFISIOLOGICA NELL’ADOLESCENTE", tenuto dalla Dott.ssa Maria Puliatti

Il webinar è attualmente in corso.

IL RUOLO DELLA STABILIZZAZIONE PSICOFISIOLOGICA NELL’ADOLESCENTE

€ 80,00Prezzo
  • L'adolescenza è un momento di grandi cambiamenti nel cervello che consentono loro di vedere e capire in modi nuovi. La loro capacità emergente di pensare in modo più astratto porta a una maggiore comprensione delle differenze e delle scelte ma contemporaneamente le emozioni che provano possono essere percepite “troppo”, essere dis-regolate, perché si intensificano.

    Mentre cerca di gestire le emozioni estremamente dolorose, può usare comportamenti – come autolesionismo, aggressività, abuso di sostanze, alimentazione disordinata, rifiuto di frequentare la scuola o comportamenti sociali rischiosi – che influenzano significativamente la sua vita. Le sensazioni corporee sono il modo in cui il corpo si sente quando si hanno pensieri che generano sentimenti. I corpi degli adolescenti sono già in uno stato di flusso, e potrebbero essere confusi dalla serie di sensazioni corporee che stanno provando.

    Mal di testa, tensione sulla fronte, tensione sulle spalle o sulla schiena, mani sudate o difficoltà a respirare, oppure la consapevolezza che il cuore sta battendo forte. Tutte queste sensazioni corporee sono segnali di una reazione emotiva. Facilmente si presenta una disregolazione emotiva – ovvero il disagio pervasivo e i comportamenti intensi che ne derivano – che si sviluppano quando un cervello predisposto a reagire intensamente incontra un ambiente che può respingere o banalizzare la reazione, anche se inavvertitamente. Questo rende ancora più difficile per loro identificare le risposte fisiologiche che segnalano un'emozione.

    L’approccio somatico con l’adolescente, soprattutto nella prima fase della terapia, avrà come obiettivo la stabilizzazione psicofisiologica:
    Insegnare loro quali sensazioni diano le emozioni nel loro corpo, in modo che possano essere consapevoli di questi segnali emotivi
    Imparare a ridurre o diminuire l'intensità delle sue emozioni
    Imparare a stabilire dei confini relazionali sani e risorse relazionali
    Riconoscere i trigger
    Identificare i bisogni e comunicarli


    Questi step sono primari e alla base di un successivo intervento terapeutico che sarà rivolto alle difficoltà specifiche riportate e alla relazione conflittuale di attaccamento con i genitori.

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